Maestro.

Simone
Cenedese
Simone Cenedese at work
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SC
Che cosa ti ha spinto a lavorare il vetro?

Ho vissuto la fornace sin da piccolissimo perché papà, anche se non era un maestro, aveva una fornace ed essendo un bambino vedevo il vetro come un gioco. Sono entrato in fornace quando avevo solo 15 anni, appena finita la terza media. Fin da subito ho capito che era la strada che faceva per me, non mi sono mai pentito delle mie scelte e soprattutto non ho mai pensato di cambiare la strada che ho scelto. Diciamo che, come penso un pò per molti, a Murano è quasi scontato portare avanti la tradizione di famiglia. Però è stata proprio una mia volontà, insomma, un piacere.

Maestro.
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SC
Quali sono le tecniche che definiscono il tuo stile?

Principalmente faccio oggetti soffiati anche a stampo per varie attività commerciali e di design. Quando devo realizzare qualcosa su mio disegno amo creare oggetti pesanti, sculture, sommersi o comunque non troppo lavorati, diciamo che faccio l'opposto di quello che dovrebbe essere il muranese. Preferisco non utilizzare tante tecniche sofisticate, ma amo lavorare sul colore e sulla trasparenza e sull'essenzialità delle forme. In sostanza cercando di associare la tradizione con qualcosa di più innovativo.

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SC
Da cosa prendi ispirazione per le tue opere?

Penso che come un po 'per tutti gli oggetti d'arte, l’ispirazione la prendiamo dalle emozioni, da quello che proviamo durante la nostra vita. Io ho anche la fortuna, con il mio lavoro, di conoscere moltissimi architetti e designer, collaborare con loro e questo accresce moltissimo la mia esperienza. Il difficile è non essere contaminati dai loro disegni. Noto che è sempre più difficile realizzare oggetti nuovi. Una volta era più semplice perché ero più spensierato, non avevo grossi problemi. Adesso, avendo un'attività importante da portare avanti, non è questione di tempo materiale, ma tempo di essere rilassati. Quando devi fare qualcosa per una mostra o per un evento, inizi a faticare ad avere idee, quando una volta era molto semplice farlo.

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SC
Qual’è il tuo processo creativo?

Ci sono vari processi. Se c'è un evento, si inizia con dei collaboratori, si fa un brainstorming, si buttano giù schizzi. Mi piace riflettere al mattino, anche molto presto, perché è il momento in cui sono più rilassato. Molte volte Intorno alle cinque vado in fornace inizio a buttare giù idee e poi con i collaboratori inizio a spulciare e a cercare qualcosa. Oppure in altri casi quando sono in fornace, mentre sto facendo qualcosa, comincio a creare ed è a quel punto che nasce l'oggetto.

Maestro.
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SC
Come vedi il futuro di Murano?

Per ora stiamo passando un periodo duro, come un po' per l'artigianato in generale. Certo che un futuro senza Murano non lo vedo. Dobbiamo unirci tutti e cercare di portare avanti la tradizione. Sicuramente Murano ha bisogno di giovani e Muranesi che lo aiutino ad andare avanti. Questo periodo ha influenzato sicuramente le idee perché non avendo la mente lucida e rilassata è difficile realizzare progetti. Murano dovrebbe iniziare a realizzare opere con una qualità molto alta. Dobbiamo fare quello che sappiamo fare, un vetro di qualità. Non dobbiamo metterci a fare vetro di quantità a basso costo, perché in altri Paesi ci battono.
Noi il vetro lo sappiamo fare, lo sappiamo far bene, è questa la strada su cui deve continuare Murano.

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SC
Come vedi la questione donne/maestri?

Ma assolutamente sì, perché no? Anzi, forse siete un pochino più scaltre di noi. Nel nostro caso, che facciamo oggetti molto pesanti è più una questione fisica, ma semplicemente perché è un lavoro molto pesante. Al giorno d'oggi non vedo neanche da porre il problema. Le donne possono assolutamente riuscire a diventare dei maestri. Ho avuto moltissime studentesse che sono venute a lavorare in fornace, fanno più fatica naturalmente, ma per una questione fisica, perché noi facciamo oggetti pesanti, anzi, secondo me hanno anche una marcia in più in certi casi.

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SC
Che consiglio daresti a dei ragazzi che vorrebbero lavorare il vetro e magari diventare maestri?

Sappiate che non è un lavoro facile. Non pensate di diventare maestri dall’oggi al domani. Io ho fatto una gavetta molto lunga, nonostante sia sempre stato nella fornace di famiglia. Studiate e viaggiate molto perché dopo tutto quello che voi fate, lo trasmetterete nelle vostre opere. Cercate di essere creativi e produrre prodotti di qualità, perchè vedo che a Murano chi sta attraversando periodi più difficili sono le vetrerie che fanno prodotti di bassa qualità. Non c’è più il concetto di “vetro di murano” adesso il vetro lo fanno in tanti paesi al mondo, e molto più economico.
Quando ho iniziato arrivavano molti collezionisti che acquistavano i miei pezzi, adesso le persone acquistano l'oggetto di design solo perché gli piace non più per la storia dietro ad esso. Siamo coscienti che dobbiamo in questo adattarci alla situazione e agire di conseguenza, se richiedono un prodotto di qualità dobbiamo fare un lavoro di qualità. Io penso che tutto quel che noi facciamo, fatto bene, lo facciamo per noi stessi, ma anche per Murano di conseguenza.

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